Testa Di Rame
Livorno 1945 a pochi anni dalla Liberazione, in una città tutta da ricostruire, Scintilla, palombaro innamorato del mare e delle sue profondità, è sposato con Rosa, donna impulsiva, gelosa e caparbia.Impigliati nella loro libecciosa storia d’amore, si
agitano finanzieri e contrabbandieri, gente di Borgo, Americani e “segnorine”che spingono i due protagonisti ad un’immersione nel mistero dei loro sentimenti, alla riscoperta del legame naturale che li unisce, come l’acqua e la terra, come il sopra col sotto.
Lo spettacolo partendo dalla raccolta di materiale documentaristico e interviste con i protagonisti
e i testimoni dell’epoca, gli autori Gabriele Benucci e Andrea Gambuzza danno vita a
una pièce teatrale sulla vita e le vicissitudini dei palombari, figure fra le più importanti, anche se meno celebrate, della vita portuale del dopoguerra livornese. Il risultato è un affresco sociale, popolare ed estremamente vivo, delle condizioni di
vita di questi piccoli-grandi eroi comuni, proiettato sullo sfondo della storia d’amore tra il palombaro Scintilla e la moglie Rosa.
Il linguaggio proposto è quello del teatro di narrazione, per l’occasione tinto deicolori vivaci della commedia d’amore, in cui i monologhi dei due protagonisti, rivolti ad un interlocutore “invisibile” che non tarda ad incarnarsi nel pubblico, si
alternano all’azione per mezzo di un montaggio narrativo ai limiti del cinematografico.
La vicenda parla di Mario Cavicchi, detto “Scintilla”, palombaro freelance, diremmo oggi, schivo e
ritroso a manifestare emozioni, ma abile e scaltro quando si tratta di recuperare
relitti e munizioni dal fondo del mare e lei, è sposato con Rosa donna passionale evolitiva. Per una serie di equivoci e di imprevisti i due si trovano rispettivamente in un ufficio della finanza sotto stato di fermo, per un recupero che scopriremo non essere
andato esattamente secondo i piani e l’altra su di un autobus che la sta riportando a casa in piena notte dopo una serata straordinariamente movimentata. Nell’arco della storia, i due, faranno i conti con le proprie paure e i propri sentimenti e coinvolgeranno il pubblico in un viaggio attraverso la riscoperta del legame che li unisce, come l’acqua e la terra e come il sopra col sotto.
“Testa di Rame”
scritto da Gabriele Benucci e Andrea Gambuzza
con
Ilaria Di Luca e Andrea Gambuzza
regia
Omar Elerian
elementi scenografici
Stafano Pilato
ambienti sonori
Giorgio De Santis
disegno luci
Maria Cristina Fresia
costumi
Adelia apostolico
maschere
Emidio Bosco
Premi
Vincitore del secondo premio ex equo al Festival della Resistenza 2020 del Museo Cervi
Recensioni
Tommaso Chimenti da Rumor(S)cena
Igor Vazzaz da Giudizio Universale
Scheda Artistica Testa di Rame
Testa di Rame – un omaggio di TakkoProduction con disegni di gAeCab
Il libro Titivillus Editore